
- By: Simone Facchinetti
- On: 31 Maggio 2019
- Categorie: LifeStyle, Servizi per le Imprese, Ultime Notizie
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Siamo negli Emirati Arabi Uniti, lo stato ove:
- S.E. Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum ha esposto la Vision 2021 (anno in cui gli EAU compiranno 50 anni dalla loro unificazione) connessa alla capacità di fare business, di investite in innovazione e di vivere felicemente con la famiglia negli EAU. Per l’effetto è stato creato il Ministero della Felicità e il Ministro dell’intelligenza Artificiale;
- A novembre 2015 è stata varata la Science, Technology and Innovation Policy (STI) diretta emanazione della National Innovation Strategy presentata dal Govenrno emiratino del settembre 2014;
- è stato creato nel settembre 2017 il primo Youth Hub, uno spazio presso le Emirates Towers di incontro e sviluppo di idee imprenditoriali per i giovani under 30;

- è stata creata AREA 2071 (anno del 100esimo anniversario dell’unificazione degli EAU), un incubatore di giovani talenti per diventare entro il 2071 lo stato tecnologicamente più avanzato;
- sono stati lanciati i programmi di Dubai Future Accelerators rivolti alle aziende di tutto il mondo, invitate a sottoporre le loro idee più innovative perché possano essere trasformate in realtà con l’aiuto di mentori del Governo emiratino
- è stato lanciato il progetto Marte 2121 (in occasione del 150esimo anniversario della unificazione degli EAU), con la dichiarazione di costruzione della prima città su Marte nel 2121 e l’imminente costruzione nel deserto a Dubai delle prime due cupole rappresentati la città che si pensa di costruire su Marte e così avere oltre 100 per testare ed elaborare il progetto;


- nel 2019 terminerà la costruzione del Museo del Futuro (ai piedi delle Emirates Towers): sarà un centro culturale dedicato al progresso scientifico e alla rivoluzione digitale, incubatore di iniziative imprenditoriali a elevato tasso innovativo. “See the future, create the future”: questo lo slogan del Museo del Futuro. Sarà un imponente building d’acciaio a forma di anello ovoidale e dalle pareti scintillanti. «Sarà un ambiente integrato che consentirà alle menti creative di testare, creare e commercializzare servizi e prototipi futuristici», , così si pronuncia S.E. Sheik Mohammed bin Rashid Al Maktoum, illustrando in anteprima le peculiarità del polo avveniristico. E continua dicendo come «Il futuro appartiene a chi sa immaginarlo, progettarlo, eseguirlo. Molti lo prevedono. Negli Emirati Arabi la pensiamo diversamente: noi lo creiamo».


– viene implementata la Dubai 3D Printing Strategy, il piano grazie al quale la città conta di diventare la capitale mondiale delle tecnologie di stampa 3D: concentrandosi sui settori delle costruzioni, prodotti medicali e prodotti di consumo. Si è prefissato come obiettivo il raggiungimento – entro il 2030 – del 25% delle costruzioni realizzato con stampa 3D.
Gli Emirati Arabi Uniti, e in particolare Dubai, puntano a diventare un “grande laboratorio di innovazione e sperimentazione per il resto del mondo”. Lo sostiene Noah Raford, un americano proveniente dal MIT, esperto di tecnologie innovative e diventato Futurist-in-Chief della Dubai Future Foundation. Un incarico unico al mondo: il suo obiettivo e quello della sua squadra è non solo cercare di immaginare il futuro, ma “costruirlo”. Come? Attraverso una serie di progetti e idee che riguardano i trend tecnologici del momento: dalla Blockchain (il Paese punta ad arrivare al 100% di transazioni su blockchain entro il 2020) alle missioni spaziali. Fino al Museo del Futuro. Ma perché il resto mondo, per testare l’innovazione, dovrebbe scegliere proprio gli Emirati Arabi Uniti? “Perché c’è sempre stata innovazione negli EAU, perché è un Paese piccolo e quindi c’è estrema vicinanza tra le persone che stabiliscono le regole, quelle che forniscono i servizi, quelle che li comprano” E’ un Paese dove è stata istituito un ministro dell’Intelligenza Artificiale. E afferma: “La differenza tra successo e fallimento nel 21esimo secolo è data dalla capacità non solo di capire e adattarsi ai cambiamenti, ma anche di giocare un ruolo nel creare quei cambiamenti”. Per questo, spiega, gli EAU stanno cercando di creare il cambiamento. L’innovazione ha sempre fatto parte della storia del Paese da quando è stato fondato nel 1971. Quello è stato un esperimento: mettere insieme diversi emirati in un’unica federazione per avere supporto reciproco. È stata un’idea e una visione, che ha permesso a varie persone con interessi diversi di riunirsi, lavorare insieme e creare un nuovo futuro. Peraltro ci sono molti esempi nella storia di Dubai e dell’intero Paese di scommesse audaci su cose nuove che poi hanno funzionato. Posso citare la compagnia aerea Emirates.
Il contesto dell’innovazione sta cambiando. In passato c’erano problemi diversi: come sviluppare un sistema medico, un’infrastruttura, una compagnia aerea. Si cercavano i migliori esperti e si chiedeva loro come procedere. Nel 21esimo secolo non ci sono risposte ai problemi, negli UAE come nel resto del mondo. O almeno, non ancora. Ci sono ipotesi, opinioni, ma non c’è nessuno a cui rivolgersi per ottenere una precisa risposta. Perciò, per necessità, gli Emirati devono diventare una sorta di generatore di innovazione: solo così possono proseguire il successo avuto in passato.
Ci sono pochi posti dove esiste questa combinazione unica tra buona governance, buona leadership, successo finanziario, efficienza delle aziende, giovani talenti. Aspetti tutti presenti oggi. La vera value proposition al momento è: se hai un’innovazione che può cambiare il mondo e hai bisogno di un partner con cui testarla, vieni negli UAE.
La Dubai Future Foundation, creata nel 2015, ha come motto: “vedi il futuro, crea il futuro”. Per “vedere il futuro” hanno creato un un think tank molto attivo, il Mohammed bin Rashid Center for Accelerated Research, e un’accademia di formatori dove lavorano esperti e accademici per aiutare a formare il personale e anche il resto del governo e del settore privato. Si sono organizzate una serie di attività per coinvolgere il settore pubblico in conversazioni sul futuro. In questo contesto si posiziona anche il Museo del Futuro, che serve a immaginare come sarà il futuro. Poi c’è la parte di “creazione del futuro”. Qui si collocano tutti i progetti, dalla strategia sulla blockchain a quella per il 3D.
E’ stato creato un programma chiamato Dubai Future Accelerators, mirato a mettere insieme le società tecnologiche emergenti che stanno dando vita all’innovazione in settori altamente regolati come la sanità, la sicurezza, l’education.
Il Museo del Futuro a Dubai è uno dei progetti più importanti di Dubai Future Foundation: sembra una contraddizione in termini, la parola museo fa pensare al passato, a un luogo dove si conservano oggetti del passato. Ma museo deriva da musa che significa ispirazione, perciò si suppone che un museo sia un luogo di ispirazione. Ispirazione sul futuro e su quali attività si svolgeranno nel futuro. Perciò hanno creato un modo molto creativo e divertente di coinvolgere le persone. Per es.: immaginate di entrare in una stanza che è come una macchina del tempo. La stanza è nell’anno 2050. Il mondo sarà molto diverso allora. Qualsiasi oggetto nella stanza rifletterà il modo in cui le cose sono cambiate. Per esempio le arance saranno verdi, perché saranno state modificate geneticamente in laboratorio. Le luci saranno diverse…È un approccio esperienziale ed emozionale, quasi un set cinematografico. Tutti i dettagli sono pensati per comunicare come è cambiata la società. E l’utente ha l’occasione di interagire con altre persone e con questa nuova società. Sarà divertente, interessante ed efficace, perché farà capire parole difficili come IOT o Intelligenza Artificiale e consentirà di verificarne i benefici. Questa combinazione tra divertimento, coinvolgimento, accessibilità e positività è la ragione per cui il governo ha investito nel Museo Del Futuro.
Tra i trend tecnologici più importanti ed eccitanti, la Dubai Future Foundation ho posto l’attenzione sulle missioni spaziali. Tre anni fa hanno annunciato il primo programma spaziale, chiamato “Hope”, e hanno in corso una competizione nazionale. Hanno già selezionato i primi astronauti pronti per andare in orbita. È in corso un dibattito molto interessante sulla space economy e su come vivere nello spazio. I problemi di vivere a Dubai sono praticamente gli stessi che si hanno a vivere nello spazio: devi capire dove trovare l’acqua, il cibo, come mantenere la temperatura più fresca o più calda, come andare dal punto a al punto b. La lezione appresa vivendo in questa area geografica ci fornisce benefici diretti. Un altro dei progetti con il più ampio potenziale per trasformare molti aspetti dlel’economia è quello sulla Blockchain. Hanno cominciato con esperimenti a Dubai e ora puntamo ad avere il 100% di tutte le attività governative sulla blockchain entro il 2020. A Dubai ad oggi si può comprare o vendere un immobile esclusivamente utilizzando la Blockchain: non bisogna mostrare alcun documento cartaceo o recarsi presso alcun ufficio. Sono anche in corso esperimenti sui registri i per la scuola e la sanità. Il vantaggio è che la burocrazia resta fuori da tutto questo.
Tra i capisaldi dell’innovazione vi è l’intelligenza artificiale: Infatti lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sarà molto più rivoluzionaria dell’invenzione dell’elettricità e del fuoco. L’evoluzione dell’Artificial Intelligence è così veloce che necessita pensarci sin da ora. Il Ministro Emiratino non è nemmeno trentenne e il suo capo è il Cabinet Minister, che è il ministro degli Affari del governo e del Futuro. Ancora: una combinazione di potere esecutivo e visione sul futuro. Ci sono altri ministri del Futuro nel mondo ma non hanno la stessa importanza e centralità all’interno dei loro governi.

Simone Facchinetti, professione avvocato d’impresa, “business venture dreamer”, docente E-Campus University nei master MBA, Management e diritto nello sport e Coordinamento Professioni Sanitarie, relatore e moderatore in diversi convegni, autore di libri sul contratto di sponsorizzazione e Industria 4.0 e fondatore di Future-Space, mediatore e conciliatore titolare della sede secondaria di MEDIA-CONCILIARE.
Da 4 anni nominato “ITALIAN REPRESENTATIVE OF INDUSTRY & COMMERCE OFFICE IN UNITED ARAB EMIRATES”, consulente ufficiale della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti e premiato nel 2017 e 2018 come boutique legale di eccellenza nei rapporti Italia-Medio Oriente.
Responsabile Academy Sport per Club Of Africa.
Simone Facchinetti
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