
- By: Michele Salvia
- On: 27 Novembre 2019
- Categorie: Food, Ultime Notizie, Vino e Champagne
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Samboseto è un piccolo borgo della bassa parmense a metà strada tra Soragna e Busseto, terra di fitte nebbie invernali e di torrida afa estiva. Pur contando poche anime, può vantare di aver dato i natali a un cardinale (Carlo Cafarra) e a uno dei grandi chef stellati, Peppino Cantarelli e, non ultimo, nel 1909 di aver tenuto a battesimo la nascita delle Cantine Bergamaschi che proprio quest’anno celebra il centodecimo compleanno.
Agli inizi era un’osteria dove il bisnonno dell’attuale titolare Luca Bergamaschi, produceva piccoli quantitativi di vino per sé e per i suoi clienti. Le generazioni successive si appassionarono alla vinificazione e prima con Pietro e poi con Demetrio e Maurizio diedero una dimensione imprenditoriale all’attività di produzione e commercio del vino. La storia della famiglia Bergamaschi si intreccia con quella di un vitigno autoctono, il Fortana del Taro.
Nei campi della Bassa parmense, fino agli anni settanta si potevano osservare i caratteristici filari d’uva rossa con grappoli vigorosi, acini grossi e buccia dura e chiara di questo vitigno, poi inesorabilmente le coltivazioni intensive hanno fatto sparire la quasi totalità degli impianti minacciandone l’estinzione. In controtendenza, la passione e la lungimiranza dei fratelli Bergamaschi ha fatto sì che nel 2001 venne avviata una campagna di ampliamento della superficie vitata a Fortana del “Podere Rosa”, il vigneto di famiglia, portandola da 1 a 4 ettari, ridando così vigore e nuova vita al vitigno.
Luca Bergamaschi, classe 65, alla guida dell’azienda dopo il passaggio di testimone dal padre Demetrio e dallo zio Maurizio (nella foto con il titolo da sinistra Maurizio, Luca e Demetrio), ci racconta quali sono le sfide che l’azienda sta affrontando. “Produrre vino oggi significa operare in una cornice legislativa e burocratica complessa che richiede un dispendio di energie enorme per una piccola azienda come la nostra” afferma Luca “ I consumi di vino hanno subito negli ultimi due decenni drastiche riduzioni sia per le mutate abitudini domestiche che per le limitazioni imposte dal codice della strada. Basti pensare che nel nostro territorio ogni famiglia acquistava grandi quantità di vino sfuso in damigiana per poi imbottigliarlo autonomamente, mentre oggi questa tradizione è quasi scomparsa. La strada che Cantine Bergamaschi ha intrapreso è quella di privilegiare la qualità del prodotto e di ampliarne il più possibile la diffusione al di fuori del territorio di origine”.
Pietro Bergamaschi e le Cantine
La “Fortana Podere Rosa” è il fiore all’occhiello della produzione della Cantina, è un vino rosso rubino chiaro, profumato e fragrante dal tenue sapore di frutta e dalla bassissima gradazione alcolica (non supera i 7 gradi); viene prodotto trasformando le uve del Podere Rosa nello stabilimento a solo un km di distanza con la sapienza tramandata in oltre un secolo. E’ il vino ideale per alleviare la sete nella calura estiva, è l’ideale per merende a base di salame, spalla cotta e culatello. Se la Fortana rimane l’elemento di continuità in 110 anni di storia, la famiglia Bergamaschi ha dovuto affrontare grandi cambiamenti nella società che hanno richiesto un’evoluzione continua nel modo di fare azienda.
Luca Bergamaschi
“I nostri vini sono naturali con contenuto di solfiti trascurabile, le uve provengono in prevalenza da vigne situate in raggio di 10 km dallo stabilimento, la vinificazione avviene con gli accorgimenti che sono stati tramandati di generazione in generazione” racconta Luca Bergamaschi illustrandoci la strategia aziendale “Crediamo nell’ economia a km zero e, unici nel territorio, ricicliamo le bottiglie che ritiriamo ai nostri clienti abituali per essere lavate e sterilizzate prima del nuovo utilizzo. Siamo profondamente radicati nel territorio, chiunque nel raggio di 20 km dalla nostra Cantina conosce la “Fortana del Taro”. Occorre però superare questo confine. Per questo abbiamo portato avanti una strategia di comunicazione digitale avviando un canale di e-commerce con cui raggiungere i nuovi clienti. La degustazione diretta del prodotto, meglio ancora se accostato ai cibi che ne esaltano le proprietà organolettiche (salumi, parmigiano, ecc.) rimane l’approccio più efficacie, e per questo apriamo la Cantina su appuntamento a visite guidate e degustazioni”.
- Un buon vino è come un buon film: dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria; è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore. Federico Fellini (1920 – 1993)
Michele Salvia

Nato a Ischia nel 1984, laureato in Restauro dell’Architettura, affascinato dalla storia e dai suoi
monumenti, percorro anche la strada dell’insegnamento. Appassionato da sempre di teatro mi
diletto in quest’arte con una compagnia teatrale amatoriale. “Gli uomini si volgono a guardare ai
giorni dell’infanzia come alla maggiore felicità, perché quelli erano i giorni del maggiore incanto,
della maggiore semplicità e della più forte immaginazione.” (cit. John Ruskin)