
- By: Michele Salvia
- On: 18 Maggio 2020
- Categorie: Food, Ultime Notizie, Vino e Distillati
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Percorrendo lentamente, con lo sguardo volto alla vetta, le sinuose curve dell’Etna, si arriva in un luogo protetto dal resto del Mondo, dove la nebbia avvolge ogni preoccupazione, che – con essa – scompare. Un luogo in cui il vento lascia una sottile polvere lavica che arricchisce il terreno, donandogli caratteristiche uniche; un luogo in cui sole guida fino a perfetta maturazione i grappoli di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto e Moscato dell’Etna. Così, tra i viottoli di Presa, piccola frazione in cui gli abitanti depongono i panni di concittadini e divengono quasi una tribù, nasce “La Gelsomina”, piccolo gioiello posto sul limitare del torrente Santa Venera, dove Piedimonte Etneo cede il passo alla Contea di Mascali.
Tenute Orestiadi
Su un suolo lavico ed argilloso, camminando giorno dopo giorno sulla “gghiara”, come la pronunciano gli etnei, hanno coltivato 15 ettari tra vigneto, uliveto e frutteto, che assumono la forma di un anfiteatro, come a voler invitare chiunque varchi il cancello a godere dell’immenso spettacolo che è la Natura, che quotidianamente si replica e si rinnova. Questa la visione avveniristica che già dall’inizio degli anni ’80 ha mosso la famiglia Turrisi.
Cantina Affinamento in Acciaio Carretto in Cortile
Dall’Ottobre 2018 l’arduo compito di vivere pienamente e prendersi cura de la Gelsomina è di Tenute Orestiadi. Due angoli di Sicilia diametralmente opposti che si incontrano, ciascuno con le proprie peculiarità, con le caratteristiche tipiche di un’isola ricca perché varia, complessa ed articolata, che da un litorale all’altro è sempre stata fonte di ispirazione per artisti, poeti, viaggiatori.
Barrique Museum
Una Sicilia che oggi diventa, nel nostro racconto e tramite questa partnership, un po’ più completa: da un lato la Gelsomina, con i suoi vigneti e la bellissima sede sull’Etna, dall’altro le Tenute Orestiadi, cantina che in dieci anni di lavoro sul territorio della Valle del Belìce e sulla valorizzazione di monovarietali autoctoni ha sviluppato numerosi progetti legati al connubio vino – arte e mette oggi a disposizione il proprio know- how e la propria esperienza per ciò che concerne il marketing e la distribuzione.
Il Presidente, Rosario Di Maria
Due estremi dell’Isola che si incontrano e si fondono, pur preservando la loro intima essenza: “Quando si parla di Sicilia, nel Mondo, è sempre più importante raccontarla nella sua interezza” afferma Rosario Di Maria, Amministratore delle Tenute Orestiadi “e nel nostro caso il racconto parte da ciò che conosciamo meglio: il vino. I vini della Gelsomina e quelli delle Tenute Orestiadi potranno viaggiare, da adesso, insieme, divenendo ambasciatori di una Sicilia complessa e dalle molteplici anime”.
Tenute Orestiadi si muove valorizzando una delle più antiche tradizioni della Sicilia, quella vitivinicola, considerandola come elemento importante e caratterizzante dell’identità dell’isola: nel silenzio ovattato della sua barricaia, immersa nel tempo sospeso del lento evolversi del vino, l’arte contemporanea trova un nuovo tempio: il Barriques Museum, realizzato grazie al patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera. In questo luogo prende vita un progetto inedito: il primo museo di arte contemporanea permanente in una barricaia attiva d’Italia.
Tenute Orestiadi ingresso Baglio Perricone
Dal 2008 Tenute Orestiadi porta avanti il rapporto tra Vino ed Arte, tramite la collaborazione con la Fondazione Orestiadi ed attraverso numerose iniziative come le Residenze d’Artista, periodi in cui l’Azienda ospita Artisti di fama nazionale che realizzano le proprie opere e le donano alla cantina.
Gibellina e vigneto Zibibbo
I vini siciliani e l’arte contemporanea si incontrano all’interno delle Tenute Orestiadi, creando uno scenario unico e suggestivo.
- Il grande vino è un’opera d’arte in evoluzione, mai definitivamente fissata. Finge l’immobilità ed è capace di ingannare il tempo per diversi lustri. La sua finalità è di essere bevuto e di sparire insieme al piacere che procura. E’ sufficiente che voi possediate abbastanza bottiglie nella vostra cantina per i giorni della vecchiaia, ed esso acquista per voi l’intemporalità della scultura e della pittura o la disponibilità ripetitiva della musica e della poesia. (Émile Peynaud)
Michele Salvia

Nato a Ischia nel 1984, laureato in Restauro dell’Architettura, affascinato dalla storia e dai suoi
monumenti, percorro anche la strada dell’insegnamento. Appassionato da sempre di teatro mi
diletto in quest’arte con una compagnia teatrale amatoriale. “Gli uomini si volgono a guardare ai
giorni dell’infanzia come alla maggiore felicità, perché quelli erano i giorni del maggiore incanto,
della maggiore semplicità e della più forte immaginazione.” (cit. John Ruskin)